La Ricreazione
di De Rosa Francesco - Malacarne Debora
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Informazioni sul libro
Giochi...giochi di parole...giochi di immagini...creazioni complementari di un immaginario vissuto in prima persona; set domestici, scenari non privi di inquietudine si succedono in una carrellata che non vuole proporci solo e soltanto un divertissement dalle ascendenze Dada.
Possibilità inventive, sorprese di combinazioni tutt’altro che casuali, sfide dell’enigma, trasgressioni del nonsense, spensieratezza della comicità, intelligenza dell’ironia.
Gli autori giocano con il gioco e non solo, e non tanto, con i giocattoli trovati o riscoperti. Giocando con il gioco del linguaggio simbolico arricchiscono il lessico dell’immaginazione, esplorano i meandri della coscienza e della conoscenza.
In principio enigma, poesia e metafora: metafore poetiche ed enigmi meccanici: le icone che appaiono agli occhi dell’osservatore possono dire (e dicono con forza) più di quel che sembrano dire. Operazioni semantiche che spesso raccontano il divertente e lo scanzonato, altre il tragico ed il terribile.
Ironiche e spiazzanti le immagini di questo libro sono allegorie di sensazioni e pensieri...teatrini in cui oggetti domestici - più o meno riconoscibili, spesso decontestualizzati - si trasfigurano.
Oggetti, quindi, non più ordinari, ma extra-ordinari che definiscono concetti, sensazioni, emozioni; simboli di ricordi di un vissuto radicato o dissacrato che, in una messa a fuoco quasi sempre avulsa d’ombra, fanno rivivere nello spazio ristretto o in panoramiche dalle prospettive - a volte - periclitanti, situazioni e capovolgimenti paradossali.
Immagini che, secondo tradizione, raccontano e fanno riflettere sul nostro/loro modo di confrontarci con la realtà.
Che questi “teatrini della memoria”, “ricettacoli di delizie”, abbiano funzioni curative?
Sicuramete intervengono con effetto straniante mettendo in luce aspetti apparentemente marginali del nostro vissuto, ma anche della nostra realtà quotidiana.
Possibilità inventive, sorprese di combinazioni tutt’altro che casuali, sfide dell’enigma, trasgressioni del nonsense, spensieratezza della comicità, intelligenza dell’ironia.
Gli autori giocano con il gioco e non solo, e non tanto, con i giocattoli trovati o riscoperti. Giocando con il gioco del linguaggio simbolico arricchiscono il lessico dell’immaginazione, esplorano i meandri della coscienza e della conoscenza.
In principio enigma, poesia e metafora: metafore poetiche ed enigmi meccanici: le icone che appaiono agli occhi dell’osservatore possono dire (e dicono con forza) più di quel che sembrano dire. Operazioni semantiche che spesso raccontano il divertente e lo scanzonato, altre il tragico ed il terribile.
Ironiche e spiazzanti le immagini di questo libro sono allegorie di sensazioni e pensieri...teatrini in cui oggetti domestici - più o meno riconoscibili, spesso decontestualizzati - si trasfigurano.
Oggetti, quindi, non più ordinari, ma extra-ordinari che definiscono concetti, sensazioni, emozioni; simboli di ricordi di un vissuto radicato o dissacrato che, in una messa a fuoco quasi sempre avulsa d’ombra, fanno rivivere nello spazio ristretto o in panoramiche dalle prospettive - a volte - periclitanti, situazioni e capovolgimenti paradossali.
Immagini che, secondo tradizione, raccontano e fanno riflettere sul nostro/loro modo di confrontarci con la realtà.
Che questi “teatrini della memoria”, “ricettacoli di delizie”, abbiano funzioni curative?
Sicuramete intervengono con effetto straniante mettendo in luce aspetti apparentemente marginali del nostro vissuto, ma anche della nostra realtà quotidiana.
Sito web dell'autore
Funzionalità e dettagli
- Categoria principale: Fotografia artistica
-
Formato del progetto: Quadrato piccolo, 18×18 cm
N° di pagine: 48 -
Isbn
- Copertina morbida: 9781320438278
- Data di pubblicazione: ago 25, 2015
- Lingua Italian
- Parole chiave gioco, giocattolo, ricreazione, dadaismo, still life, set, staged photography, teatrino, simbolo
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