Győrë
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Informazioni sul libro
Chi sia Győrë, sfortunatamente, non ci è dato di sapere. L'unica cosa certa a riguardo è che, seduti in un ristorante di Eger (Ungheria), abbiamo sentito improvvisamente il cameriere - seccato - chiamare a gran voce qualcuno con questo nome. Ci è piaciuto. Qualcuno ha tosto minacciato di chiamare la propria discendenza allo stesso modo: penso (spero) che sia un nome maschile. Per noi ha un sapore un po' di esotico, come la lingua del cameriere di cui dicevamo. Fatto si è che, complice forse qualche bicchiere di birra di troppo, questo suono ha cominciato a frullarci in testa e così ci siamo assuefatti e lentamente abbiamo cominciato a nutrire sentimenti di affetto e di riconoscenza verso questa creatura. Anzi, con il tempo ha assunto le sembianze dell'archetipo antropologico degli abitatori delle regioni che abbiamo attraversato in moto. Győrë è dunque una specie di totem, un personaggio probabilmente di genere maschile, asessuato (non come le sue connazionali, che ben di Dio!) a cui ci sentiamo di rendere simbolicamente grazie in tutte le lingue che abbiamo ascoltato in questi fantastici 13 giorni di viaggio. E già che ci siamo, grazie (di esistere) anche alle sue connazionali: köszönöm, danke, ďakujem, dziękuję, hvala, grazie!
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